PUNTO DI RITORNO

L’invecchiamento? E’ un processo reversibile


Marta.Buonadonna
06.12.2010

Come in un film che scorre all’incontrario, sarebbe bello vedere le rughe sul viso assottigliarsi e poi pian piano sparire, i capelli da bianchi farsi grigi e poi nuovamente neri, e la memoria e la prontezza di riflessi tornare quelle di un tempo. Insomma sarebbe bello che il processo ineluttabile al quale siamo sottoposti dalla nascita, invecchiare, potesse non solo arrestarsti ma anche tornare indietro, riconducendoci alla giovinezza. Una ricerca svolta al Dana-Farber Cancer Institute della scuola di Medicina di Harvard, e appena pubblicata sulla rivista Nature, sostiene che, nei topi, questo è possibile.
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Esiste un “punto di ritorno se si rimuovono le cause dell’invecchiamento”, sostiene Ronald De Pinho, biologo molecolare e principale autore dello studio. Per dimostrarlo lui e il suo team hanno lavorato sul Dna di alcuni topi facendoli invecchiare artificialmente per poi provare se era possibile invertire la rotta e farli ringiovanire nuovamente.
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I ricercatori sono intervenuti sui telomeri, pezzi di Dna ripetuti che fungono da protezione per i cromosomi, impedendo la perdita di informazioni durante la loro duplicazione. Man mano che le cellule si dividono e si replicano i telomeri si usurano e si sfilacciano e con l’età si accorciano dando luogo alla comparsa dei segni dell’invecchiamento.
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Gli scienziati hanno applicato delle modificazioni genetiche a un gruppo di topi, sopprimendo il gene responsabile della telomerasi, un enzima che contribuisce alla ricostruzione dei telomeri per la protezione dei cromosomi. I topi così modificati non hanno tardato a mostrare prematuri segni di invecchiamento: pelo grigio, testicoli più piccoli, milza atrofizzata, dermatiti sulla pelle e senso dell’olfatto offuscato. I topi dell’età di circa 6 mesi dimostravano intorno ai due anni, l’equivalente dei nostri 80.
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Poi gli scienziati gli hanno somministrato un farmaco che ha rimesso in funzione il gene della telomerasi e hanno osservato il processo di invecchiamento regredire: il pelo rifarsi lucido, l’olfatto tornare normale, i testicoli riacquistare la loro funzionalità. Molto lavoro c’è ancora da fare per “imparare a controllare l’espressione di questo gene e risvegliarlo in modo transitorio così che i telomeri possano essere riparati”, dichiara De Pihno, e l’invecchiamento arrestato o addirittura fatto regredire. Resta poi tutto da dimostrare che quanto si è dimostrato valido sui topi funzioni anche sull’uomo.
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Se vi accontentare di tenere giovani almeno i muscoli, datevi alla corsa. Un’altra ricerca, questa volta dell’Università di Tel Aviv, pubblicata su PLoS ONE, sostiene infatti che un’intensa attività fisica è quello che ci vuole per favorire la proliferazione delle cellule staminali nei muscoli, contribuendo in questo modo a mantenerli più giovani.
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I ricercatori israeliani hanno fatto correre i topi su di una ruota per 20 minuti al giorno per un totale di 13 settimane e hanno verificato che il numero delle loro cellule staminali muscolari era aumentato anche fino al 50 per cento, dimostrando che l’esercizio fisico di resistenza può preservare la giovinezza dei muscoli. E la buona notizia è che non è mai troppo tardi, anzi è semmai vero il contrario. Nei topi più anziani l’incremento di staminali muscolari dovuto all’attività fisica era compreso tra il 33 e il 47 per cento, quindi molto superiore a quello sperimentato dagli animali giovani pari al 20-35 per cento.
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