Se pone en marcha el primer telescopio de uso libre en Internet de España
La iniciativa del Instituto de Astrofísica de Canarias permite a los ciudadanos su manejo gratis a través de la red
Sílvia Colomé
Foto - Así es el telescopio TAD
Observar el espacio a través de un telescopio profesional estará en pocas semanas al alcance de todos los aficionados desde su propia casa. El Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC) pondrá en marcha el 1 de julio una iniciativa para que el telescopio robótico TAD se convierta en el primero de España gratuito y a disposición de los ciudadanos, que podrán manipularlo a través de Internet.
El TAD es un pequeño telescopio óptico nocturno ubicado en el Observatorio del Teide y que se controla desde cualquier navedagor de Internet. Para poder utilizarlo, sólo hace falta registrarse en http://www.astroaula.net/ y asistir virtualmente a una de las charlas que se impartirán desde esta web hasta mayo para explicar su manejo y características.
Con esta iniciativa, pionera en España, se hace un primer paso a nivel estatal de lo que se conoce como ciencia ciudadana. Personas con poco o ningún entrenamiento pueden ayudar a los científicos con sus investigaciones. Un ejemplo a nivel mundial es el proyecto http://www.galaxyzoo.org/, que pide a los usuarios de Internet que ayuden a clasificar galaxias a partir de fotografías tomadas por el potente telescopio Hubble.
“El futuro pasa por poner a disposición de la sociedad las herramientas para que contribuyan a resolver problemas e informen de sus hallazgos”, explica Miquel Serra-Ricart, responsable del TAD y astrofísico del IAC. Con este telescopio, los aficionados que lo manejen podrán “detectar y hacer seguimiento de NEOS, es decir, asteroides en peligro de coalición con la Tierra; o medir explosiones de cometas y avisar a los profesionales”, ejemplifica.
Otro de los objetivos de la iniciativa, es “divulgar la astronomía y poner a disposición de las escuelas la posibilidad de hacer prácticas desde un telescopio profesional”, comenta Serra-Ricart. Por este motivo, los institutos de secundaria que lo soliciten serán los primeros en utilizarlo.
En pocos días, el IAC ha recibido más de 70 solicitudes para formar parte del equipo ciudadano que manipule el TAD. Los usuarios registrados deberán pedir cita para utilizar el telescopio y cada observación se podrá alargar hasta un máximo de dos horas. “En un futuro, este tipo de iniciativas serán algo muy normal”, añade Serra-Ricart. “Los pequeños telescopios no están muertos. La posibilidad de controlarlos de forma remota abre las oportunidades a los astrónomos observacionales. En menos de un año, será posible observar de forma ininterrumpida un objeto celeste, algo difícil de lograr con los grandes telescopios en funcionamiento”, concluye.
El telescopio óptico nocturno TAD del Instituto de Astrofísica de Canarias podrá ser controlado de forma remota a través de Internet por los usuarios que lo hayan solicitado. La iniciativa empezará el 1 de julio
http://www.lavanguardia.es/

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BUSINESS
Quanto vale la Terra? "Tre milioni di miliardi"
Un astrofisico, Greg Laughin, ha trovato la formula per calcolare il valore dei pianeti. Tiene conto dell'età del pianeta, della temperatura media, della sua massa e di altri fattori come la possibilità che si formi la vita. E il nostro risulta il più costoso
di Luigi Bigname11.03.2011
QUANTO vale la Terra? Se una società aliena volesse comperare il nostro pianeta a quale prezzo potremmo venderlo, ammesso di accettare l'idea per il bene dell'umanità? A non meno di tre milioni di miliardi di euro, parola di Greg Laughin, un astrofisico che ha trovato una formula che permette di calcolare il valore dei pianeti del nostro e di altri sistemi solari. La formula tiene conto dell'età del pianeta, della temperatura media, della sua massa e di altri valori di particolare interesse per un pianeta in quanto tale. E la Terra risulta essere il pianeta più costoso. Se si volesse mettere in vendita Marte, invece, la spesa per un civiltà aliena che desiderasse comperarlo scenderebbe a soli 10.000 euro o poco più, mentre Venere lo si potrebbe vendere a non più di un centesimo di euro.
Il ricercatore, che lavora alla University of California di Santa Crus degli Stati Uniti, ha poi spostato l'attenzione anche sugli altri pianeti scoperti orbitanti attorno ad altre stelle che, ad oggi, ammontano a circa 1800 (solo 1230 circa sono stati scoperti recentemente dal telescopio spaziale della Nasa Kepler). Alla maggior parte di essi comunque, è stato dato un valore molto basso perché si trovano o molto lontano o molto vicino alla loro stella e quindi non permettono in alcun modo la nascita di forme di vita così come noi la conosciamo né tanto meno potranno essere colonizzati.
"L'idea di dare un valore ai pianeti - spiega Laughin - mi è venuta nel momento in cui venne scoperto il pianeta Gliese 581 c che ancora ad oggi è considerato quello più simile alla Terra. Così ho cercato di quantificare i parametri più importanti di un pianeta, quelli cioè che lo rendono abitabile. Da ciò è nata una formula che ora può essere applicata a qualsiasi oggetto che ruota attorno a una stella. Nel caso di Gliese 581 c, il valore che ne uscì fu sorprendentemente basso, solo 100 euro, perché nonostante avesse dimensioni paragonabili alla Terra non permette in alcun modo di ospitare la vita, né dovrebbe permetterlo in futuro". Il pianeta extrasolare il cui valore ha superato tutti gli altri è KOI 326.01, ai cui è stato dato un valore di 150,000 euro.
Nella formula dell'astrofisico la distanza dalla stella madre è solo uno dei parametri considerati importanti. Anche l'età della stella risulta di grande valore, perché anche se un pianeta si trova alla distanza giusta per ospitare la vita, ma la stella è troppo vecchia per permettere alla vita stessa di evolversi o di sostenersi, il pianeta risulterà non diverso da un asteroide.
Ma che valore scientifico può avere tale formula, al di là del fascino in sé? "Secondo me - ha detto Laughin- avrà un senso puntare le ricerche per cercare vita extraterrestre intelligente solo verso i pianeti il cui valore supera i 60 milioni di euro. Gli altri, per un motivo o per l'altro non dovrebbero in alcun modo permettere ad essa di svilupparsi". E forse pensando al valore della Terra rispetto a tutti gli altri pianeti, ci permette di riflettere quanto essa sia preziosa.
www.repubblica.it/
Quanto vale la Terra? "Tre milioni di miliardi"
Un astrofisico, Greg Laughin, ha trovato la formula per calcolare il valore dei pianeti. Tiene conto dell'età del pianeta, della temperatura media, della sua massa e di altri fattori come la possibilità che si formi la vita. E il nostro risulta il più costoso
di Luigi Bigname11.03.2011
QUANTO vale la Terra? Se una società aliena volesse comperare il nostro pianeta a quale prezzo potremmo venderlo, ammesso di accettare l'idea per il bene dell'umanità? A non meno di tre milioni di miliardi di euro, parola di Greg Laughin, un astrofisico che ha trovato una formula che permette di calcolare il valore dei pianeti del nostro e di altri sistemi solari. La formula tiene conto dell'età del pianeta, della temperatura media, della sua massa e di altri valori di particolare interesse per un pianeta in quanto tale. E la Terra risulta essere il pianeta più costoso. Se si volesse mettere in vendita Marte, invece, la spesa per un civiltà aliena che desiderasse comperarlo scenderebbe a soli 10.000 euro o poco più, mentre Venere lo si potrebbe vendere a non più di un centesimo di euro.
Il ricercatore, che lavora alla University of California di Santa Crus degli Stati Uniti, ha poi spostato l'attenzione anche sugli altri pianeti scoperti orbitanti attorno ad altre stelle che, ad oggi, ammontano a circa 1800 (solo 1230 circa sono stati scoperti recentemente dal telescopio spaziale della Nasa Kepler). Alla maggior parte di essi comunque, è stato dato un valore molto basso perché si trovano o molto lontano o molto vicino alla loro stella e quindi non permettono in alcun modo la nascita di forme di vita così come noi la conosciamo né tanto meno potranno essere colonizzati.
"L'idea di dare un valore ai pianeti - spiega Laughin - mi è venuta nel momento in cui venne scoperto il pianeta Gliese 581 c che ancora ad oggi è considerato quello più simile alla Terra. Così ho cercato di quantificare i parametri più importanti di un pianeta, quelli cioè che lo rendono abitabile. Da ciò è nata una formula che ora può essere applicata a qualsiasi oggetto che ruota attorno a una stella. Nel caso di Gliese 581 c, il valore che ne uscì fu sorprendentemente basso, solo 100 euro, perché nonostante avesse dimensioni paragonabili alla Terra non permette in alcun modo di ospitare la vita, né dovrebbe permetterlo in futuro". Il pianeta extrasolare il cui valore ha superato tutti gli altri è KOI 326.01, ai cui è stato dato un valore di 150,000 euro.
Nella formula dell'astrofisico la distanza dalla stella madre è solo uno dei parametri considerati importanti. Anche l'età della stella risulta di grande valore, perché anche se un pianeta si trova alla distanza giusta per ospitare la vita, ma la stella è troppo vecchia per permettere alla vita stessa di evolversi o di sostenersi, il pianeta risulterà non diverso da un asteroide.
Ma che valore scientifico può avere tale formula, al di là del fascino in sé? "Secondo me - ha detto Laughin- avrà un senso puntare le ricerche per cercare vita extraterrestre intelligente solo verso i pianeti il cui valore supera i 60 milioni di euro. Gli altri, per un motivo o per l'altro non dovrebbero in alcun modo permettere ad essa di svilupparsi". E forse pensando al valore della Terra rispetto a tutti gli altri pianeti, ci permette di riflettere quanto essa sia preziosa.
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