Claudia Astarita
07.12.2010

Gli Stati Uniti hanno un nuovo problema: i sussidi per la disoccupazione possono essere elargiti per un massimo di novantanove settimane. Per molti lavoratori americani il tempo massimo per ricevere un sostegno dallo stato sta per scadere, e la maggior parte di loro non è riuscita a trovare, nel frattempo, un nuovo impiego.
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L’ultimo rapporto sull’occupazione statunitense diffuso all’inizio di dicembre ha confermato l’ennesimo aumento del tasso di disoccupazione, oggi oggi di poco inferiore al.10%. Un valore che anche la Casa Bianca trova inaccettabile. Nel mese di novembre il governo americano ha creato meno posti di lavoro rispetto alle previsioni -39.000 al posto dei 75/200.000 attesi-, e il mercato del lavoro locale continua ad essere estremamente fragile. Anche se il governo interpreta il dato di novembre come “una frenata all’interno di un percorso di ripresa”.
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I disoccupati americani hanno diritto a ricevere un sussidio per un massimo di ventisei settimane, ma a causa della crisi economica internazionaleil Congresso ha deciso di estenderlo a 99 settimane, convinto che un periodo più lungo avrebbe permesso alla forza lavoro americana di trovare un nuovo impiego.
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Purtroppo, anche questa previsione si è rivelata sbagliata. E non perché in quasi due anni gli americani siano diventati pigri. Molti disoccupati di lungo periodo raccontano di aver inviato il proprio.CV a migliaia di aziende, senza mai ricevere risposta. I più fortunati sono stati convocati per un paio di colloqui, ma pochissimi sono stati assunti. Vivere con un sussidio che oscilla tra i 300 e i 400 dollari al mese è difficile. Ma per cinque milioni di americani potrebbe presto concretizzarsi una prospettiva ancora peggiore: quella di non ricevere nessun reddito in un momento in cui anche tutti i risparmi sono stati spesi.
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