EGITTO

Wikileaks: "Rivolta pianificata con gli Usa"e spunta il "manuale
della protesta"

Dai dispacci svelati dal sito americano emerge un documento che rivelerebbe un ruolo degli Stati Uniti dietro le proteste anti Mubarak, per arrivare alla deposizione del presidente e un cambio di regime entro il 2011. E ai giornali arriva un vademecum del rivoluzionario, con indicazioni su come muoversi in piazza. Con un consiglio: portare una rosa, per mostrare intenzioni pacifiche

ROMA - Un documento diplomatico segreto pubblicato da Wikileaks rivela che gli Stati Uniti, pur appoggiando in Egitto il governo di Mubarak, da almeno tre anni sostengono segretamente alcuni dei dissidenti che sarebbero dietro la rivolta di piazza di questi giorni. Secondo il dispaccio, la decisione farebbe parte di un piano per favorire un "cambio di regime" in senso democratico al Cairo, nel 2011. Dal 2008, gli Usa lavorerebbero quindi in segreto alla deposizione del presidente egiziano.

Gli Usa dietro la rivolta. Il documento proviene dall'ambasciata Usa al Cairo e risale al 30 dicembre 2008, ed è stato ripreso dal quotidiano inglese The Telegraph. In esso l'ambasciatrice, Margaret Scobey, dice che un "giovane dissidente" egiziano del movimento "6 aprile", il cui nome viene omesso, è stato aiutato dalla stessa ambasciata a partecipare a un incontro di dissidenti a Washington, il summit della "Alliance of Youth Movements". L'incontro, promosso dal Dipartimento di Stato, è avvenuto alla presenza di esperti e funzionari del governo americano. Al suo ritorno al Cairo - scrive il Telegraph - il dissidente egiziano ha rivelato ai diplomatici Usa che era stata formata un'alleanza fra gruppi di opposizione, con un piano per rovesciare nel 2011 il governo del presidente Mubarak. L'obiettivo del piano è installare un governo democratico in Egitto, prima delle elezioni presidenziali previste per il settembre di quest'anno.

Il dispaccio svelato da Wikileaks dice che "diverse forze di opposizione" egiziane avevano raggiunto un accordo per "appoggiare un piano non scritto per una transizione verso una democrazia parlamentare, con meno poteri al presidente della Repubblica, e più al primo ministro e al parlamento. Il tutto da portare a compimento prima delle elezioni presidenziali in programma nel 2011". Il documento rivela anche che il piano è "così delicato da non poter essere messo per iscritto" e che l'identità del dissidente va tenuta nascosta per evitare rappresaglie al suo rientro in Egitto. L'ambasciatrice Scobey, infine, si chiede se il piano, che definisce "non realistico", possa funzionare.

Il manuale della rivolta. Uno scudo e uno spray di vernice come equipaggiamento, e una rosa per dimostrare le proprie intenzioni pacifiche. E poi, obbiettivi molto chiari: "Prendere il controllo di significativi edifici governativi. Convincere elementi della polizia e dell'esercito a stare dalla parte del popolo. Proteggere i nostri fratelli e le nostre sorelle nella fase della rivoluzione". Il manuale della rivoluzione in Egitto non prevede armi, ma determinazione e accortezza e "intelligenza". Un vero e proprio vademecum della rivolta, fatto arrivare da blogger egiziani nelle redazioni del Guardian e di Atlantic: un manuale dettagliato di come comportarsi durante la protesta e quali fini perseguire. Non si indica come effettuare un colpo di Stato, ma come agire strategicamente secondo i dettami della "disobbedienza civile" per ottenere "la caduta di Hosni Mubarak e dei suoi ministri" e la formazione di "un nuovo governo non militare che abbia a cuore gli interessi degli egiziani".

Il piano d'azione della protesta, corredato da disegni esplicativi, prevede "il raduno di amici e vicini in strade lontane dal punto in cui sono concentrate le forze di sicurezza, e l'incoraggiamento ai passanti affinchè si uniscano al corteo (usando slogan positivi)". La divisa del rivoluzionario è così composta: giubbotto e cappuccio, vernice spray "da spruzzare sui poliziotti, se ci attaccano", scarpe con cui muoversi velocemente, scudo (che nel disegno assomiglia al coperchio di una pentola da cucina), occhiali protettivi, fazzoletto per proteggersi dai gas lacrimogeni. E poi, una rosa per mostrare le proprie "pacifiche" intenzioni. Il manuale indica, poi, come confrontarsi nel corpo a corpo con i poliziotti e con i blindati.
(29 gennaio 2011) © Riproduzione riservata
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